Partiamo dal presupposto che io amo le tinte (e lo sapete): mi piace provare tutte quelle più strane, quindi quando ho letto dell’uscita della linea Colorista, dovevo assolutamente provarla. Ci sono vari tipi di tinte di questa linea: le spray (un lavaggio), le washout (temporanee) e le paint (semipermanenti). Di questo ultimo tipo ne ho presa una che devo ancora usare, quindi vi farò sapere.
Secondo me l’Oréal in occasione di questi prodotti ha fatto un ottimo lavoro di lancio: tutto ciò che si desidera sapere su questi tinte è facilissimo da reperire on-line. Basta infatti loro sito per trovare spiegazioni molto esaurienti su quali colorazioni siano adatte a che tipo di capello. Tra l’altro, colgo l’occasione anche per infilarci dentro una piccola polemica: prima di decidermi a comprare queste tinte mi sono documentata parecchio, soprattutto su YouTube. Ho trovato decine di video recensioni che gridavano al fail: peccato che fossero persone che si lamentavano della mancata riuscita di una tinta pastello fatta su capelli molto scuri. Ma seriamente? C’è scritto dappertutto che è sconsigliato! L’Oréal ha fatto una vera e propria propaganda su come scegliere i colori migliori per i propri capelli, specie per i Colorista Washout. Questa sotto è la tabella di riferimento, che direi che più chiara di così si muore.
Quindi, ecco, a parer mio gridare alla truffa è decisamente fuori luogo, soprattutto perché si passa per stupidi in primis. Detto ciò, comunque, adesso veniamo noi e vi racconto la mia esperienza.
Ho comprato finora tre tipi di colori: nelle foto vedrete insieme solo il Dirty Pink e il Burgundy perché le foto le ho fatte un giorno insieme alla mia amica Giulia. Il Red l’ho comprato parecchio dopo.
Io, come vedrete dalle foto, partivo da una base molto scura sulle radici, ma parecchio più chiara sulle punte: in linea di massima comunque una castano con qualche riflesso rosso. Giulia invece partiva da una base castana chiara ramata con le punte bionde. Questo tipo di tinta va fatto diretto, non richiede nessun tipo di miscelazione con componenti chimici: in pratica è come fosse una normalissima maschera da tenere in posa dai 20 ai 30 minuti a seconda dell’intensità desiderata.
Armate quindi di ciotolina, pennello e soprattutto mantellina e guanti, a capelli asciutti abbiamo entrambe proceduto all’applicazione della maschera direttamente sui capelli ben pettinati ma soprattutto puliti: questo perché per risciacquarla non è richiesto lo Shampoo, ma soprattutto è consigliabile che il capello sia pulito e privo di prodotti precedentemente applicati, per favorire la presa del colore.
Abbiamo entrambe lasciato la tinta in pausa per mezz’ora piena, nella speranza di ottenere un colore più intenso e visibile. Al momento del risciacquo, però, è parso abbastanza evidente sin da subito che il colore non aveva preso benissimo su nessuna delle due. Giulia, come vedete qui sotto, ha preso un riflesso rosato molto elegante, visibile soprattutto a luce diretta.
Io invece sono rimasta abbastanza delusa perché a parte qualche riflesso, non si è visto quasi nulla, ma purtroppo temo che il problema di fondo siano state le radici, troppo scure per poter permettere uno stacco di colore. In pratica era come vedere una tinta omogenea.
Per quanto riguarda il metodo di applicazione abbiamo entrambe fatto una specie di balayage, anche se chiamarlo così è un po’ insultare i professionisti: in pratica abbiamo separato alcune ciocche e abbiamo applicato la tinta solo sulle lunghezze. Questo chiaramente ha causato un riflesso meno intenso perché non uniforme.
Ma passiamo ora alla durata: il mio colore, Burgundy, facente parte della linea vivid dovrebbe durare dai 7 ai 15 lavaggi. Falso. Dopo due non avevo più nulla. Il Dirty Pink sì è sbiadito un po’ dopo qualche giorno, ma so che Giulia l’ha rifatto poco dopo per ravvivarlo e ha preso un po’ meglio. Vi faccio leggere direttamente quanto mi ha detto Giulia a riguardo:
Dal canto mio, non contenta del risultato, ho subito comprato il Red, che avevo letto essere molto più pieno.
Confermo che qualcosina di più si è visto. Ho lasciato anche quello in posa per mezz’ora e l’ho pure ravvivato dopo una settimana. Passatemi la qualità della foto, mi rendo conto che non sia ottimale per mostrare il colore, ma vi assicuro che non è facile trovare una luce con cui si veda bene. Quelle che ho scelto qui sotto sono le più veritiere.
Ora sono 15 giorni che l’ho fatto e ho ancora qualcosina di residuo, anche se si vede poco. Di sicuro tra i 3 colori è quello che ha preso di più.
In conclusione, quindi:
- il prezzo è buono, 10€ per una settimana o due di “gloria” sono accettabili;
- la reperibilità col tempo migliora, si trovano al Tigotà, Acqua & Sapone o su Amazon dove l’ho comprato io;
- il risultato cambia drasticamente da persona a persona, credo che bocciare o promuovere il prodotto sia molto difficile;
Avete domande a riguardo? Fatemele, io sono qua apposta.
Al prossimo post!
M