Insomma, pare sia arrivato il 2019, o almeno così dicono dalla regia. Fare post di fine anno con un bilancio del vecchio e i propositi del nuovo è un’abitudine talmente radicata che anche chi non ci “crede” tende a scriverli. Io l’anno scorso non l’ho fatto e – a dirla tutta – neanche quest’anno. E sapete perché? Perché la prima volta che non l’ho fatto, improvvisamente la ruota ha cominciato a girare nel verso giusto. A fine 2017 non mi sono posta alcun obiettivo per il 2018, non ho stilato una lista dei buoni propositi e di quello che avrei voluto dire/fare/baciare/testamento.

Me ne sono fregata alla grande.

E ha funzionato. Il 2018 è stato l’anno più rilevante della mia vita, oserei dire. Nel lavoro, nell’”amore”, nella self consciousness. Quante cose, ho imparato.

Quindi niente, spero solo che questo 2019 sia all’altezza del suo predecessore, che porti gioie, sfide, emozioni forti e – perché no – anche qualche piccola delusione, di quelle che servono a rialzarsi per riemergere più forti di prima. Quelle ci sono sempre, basta saperle affrontare e volgerle a proprio favore. 🙌🏻🎈

Al prossimo post
M