Non sapevo se scrivere un’introduzione emozionale e una lacrima strappastorie, ma ho deciso che per questo post vado diretta di elenco numerato e basta. Ogni tanto basta andare dritti al punto senza deviazioni.

  1. Svariati buchi in meno: delle Birkenstock, delle cinture, del cinturino dell’orologio. Ho stretto tutto senza nemmeno notarlo. Me ne sono accorta quando i sandali nuovi a cui ho fatto un buco in più (molto lontano dall’ultimo disponibile), improvvisamente si chiudevano senza bisogno dell’extra. Che botta è stata.
  2. 10 bpm in meno: un giorno l’Apple Watch mi ha dato una notifica strana, con una vibrazione che non riconoscevo. “Nuovo trend per battito cardiaco”. Approfondendo, ho scoperto che in pratica mi si sono abbassati i battiti al minuto di circa 15 unità: il mio cuore faceva meno fatica a pompare, perché ero meno pesante anch’io. Mi sono proprio detta “ah”.
  3. Bisogno di muovermi: a un certo punto mi sono trovata con così tanta energia da spendere, che uscivo a camminare intorno all’isolato a qualsiasi ora, non riuscivo neanche a stare seduta. Faccio le scale al posto di prendere l’ascensore, al supermercato ci vado a piedi, ho persino comprato le sfide su Pacer con tanto di medaglia.
  4. Fantasia nel cucinare: io che bruciavo anche il pane tostato, mi sono trovata ad inventare modi sempre più creativi per combinare i macro che mi dava la nutrizionista. E mi diverto pure. Non solo, ma ho cominciato a mangiare cose che prima non volevo nemmeno vedere.
  5. La spesa è diventata un momento di scoperta: prima vivevo la spesa al supermercato come un “vado a testa bassa, compro cose a caso, esco e stasera mi ingozzo”, per poi trovarmi ad avere un’accozzaglia di alimenti incombinabili tra loro. Ora entro in un supermercato con una specie di piramide alimentare e una tabella mentale da riempire: valuto tutto quello che vedo incasellandolo in un ambiente macro, lo immagino incasellato in un pasto. Improvvisamente mi si sono aperte mille possibilità di ricette e combinazioni.
  6. Le tentazioni (alimentari) sono sparite: sembra paradossale, ma è stata la cosa che più mi ha sconvolta. Pensavo che rinunciare alle cose che amavo di più avrebbe aumentato il rischio della tentazione, e invece è stato il contrario. Nel momento in cui la mia testa ha capito che potevo concedermi tutto quello che volevo, ma nella giusta misura e in un piano alimentare equilibrato, ho smesso di essere attirata da ciò che prima era “uno sfizio continuo”. Al supermercato non mi tenta nulla.
  7. Dolore fisico diminuito: sembra esagerata detta così, ma è sparito il mal di testa, è sparito il mal di pancia, il male alle articolazioni (piegarsi per raccogliere qualcosa non era più una tortura per le ginocchia). Un’altra vita.
  8. Meno paura di prendere decisioni: mi sono iscritta a Yoga e ho ripreso a ballare. Entrambe cose che volevo fare da anni, ma che avevo paura di fare, per ragioni abbastanza indefinite. Poi ce ne sono altre, ma magari ne parliamo in un secondo momento.
  9. Improvvisa necessità di “lasciar andare”: ho tagliato 20 cm di capelli, ho smesso di comprare qualsiasi cosa vedessi online e in store che mi attirasse, il guardaroba zeppo di capi che non uso ha iniziato a generarmi ansia e ora punto a un decluttering massivo (anche dovuto alla basica logistica: mi sta tutto grande) e a un capsule wardrobe. In pratica è stato come se – con i kg persi – abbia perso anche la necessità di compensare con altro. Non si vive niente male, sapete?
  10. Meno senso di colpa: di questo ne parlerò in un post specifico, ma tant’è.

That’s it. Al prossimo post,
M